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Un sacerdote dalla sconfinata cultura

Nato nel 1916 a Drapia, comune situato sulle colline alle spalle di Tropea, Mons. Francesco Pugliese, per tutti il Teologo, cresce in una numerosa famiglia dal profondo sentimento religioso. Studia al Seminario diocesano di Tropea ed in quello Regionale Pio X di Catanzaro e, nel 1937, viene ordinato sacerdote nella Cattedrale di Maria SS. di Romania. Dopo la laurea in Teologia diventa dottore in Lettere e Filosofia (1947 – Tesi su Pasquale Galluppi) e, successivamente, in Diritto Canonico alla Pontificia Università Lateranense (1950). Ottiene la cattedra di teologia presso i seminari di Chieti, Molfetta, Catanzaro ed in seguito, appassionato di Storia dell’Arte, consegue l’abilitazione all’insegnamento di tale materia, istruendo i giovani studenti dei licei classici di Tropea e Nicotera. Considera questa disciplina fondamentale, dall’assoluto valore identitario, espressione dell’amore verso il proprio paese, convinto che il senso di appartenenza s’identifichi con la cultura del bello. I suoi gravi problemi di salute ne condizionano fortemente il carattere e lo rendono intransigente e severo, pretende infatti la coerenza e la verità di pensiero e d’azione che lo contraddistinguono anche da parte degli altri, cosa che lo porta a numerosi scontri e gli vale l’etichetta di arrogante. È però un uomo modesto, dalle spiccate qualità umane e dalla grande generosità, un eccellente studioso capace di spaziare dalla teologia alla filosofia, dall’archeologia alla storia, soprattutto quella locale: un infinito sapere che non si stanca di trasmettere ai suoi allievi per i quali è un Maestro di cultura e di vita.

L’amore per Tropea e per la sua arte

Mons. Pugliese diventa parroco della Chiesa del SS. Rosario e Rettore del Santuario di Santa Maria dell’Isola, dove realizza una serie di scavi atti a far chiarezza sulle sue origini e trasformazioni. Il piccolo edificio è descritto nel breve saggio dal titolo “Uno scoglio e una Chiesa” che egli pubblica nel 1996. Oltre ad essere nominato Deputato per la Storia Patria della Calabria, riceve la carica di Ispettore Onorario della Soprintendenza per i Beni Culturali, attivandosi presso di essa per ottenere i contributi necessari al recupero e alla tutela delle produzioni artistiche ed architettoniche presenti sul territorio: è in questo modo che si è potuta riconsegnare alla comunità la Chiesa della Michelizia, che, ormai sconsacrata, ospita attività culturali e concertistiche, come auspicato dallo stesso Teologo. Al suo intervento fattivo si deve inoltre il restauro della Cappella dei Nobili, quello del soffitto a cassettoni della Chiesa della SS. Annunziata, gli scavi in Piazza Duomo che hanno portato alla luce la necropoli tardo-antica, nonché la ripulitura dell’icona della Vergine di Romania. Il suo contributo più prezioso è certamente la catalogazione di tutti i manufatti artistici presenti a Tropea, dei quali incentiva il restauro e che sono tuttora conservati al Museo Diocesano di Tropea, la cui istituzione fu fortemente voluta da Mons. Pugliese.

foto di Saverio Caracciolo

Iniziative socio-culturali

Certo dell’importanza dell’associazionismo per la crescita intellettuale della città, fonda, a partire dagli anni ’70, una serie di realtà che danno un notevole contributo alla diffusione del sapere in tutte le sue forme. Nel 1971 il suo interesse per l’archeologia trova infatti esito nell’Associazione Paolo Orsi, protagonista di una grande quantità di ritrovamenti nel territorio. L’anno successivo costituisce il Centro Studi Galluppiani, in onore del filosofo tropeano, e ne ricopre il ruolo di Presidente organizzando tre congressi di cui cura gli Atti. Nel 1980 è fautore della traslazione in Cattedrale delle spoglie mortali del pensatore morto a Napoli nel 1846, in qualità stavolta di socio-fondatore della sezione cittadina del Rotary Club, creato nel 1977 proprio per volere del Teologo, sicuro che l’associazione possa contribuire al miglioramento delle condizioni socio-economiche e morali della città. Ricopre importanti cariche, tra cui quella di Presidente, e viene insignito del Paul Harris Fellow, la più alta onorificenza che il club assegna a quanti si sono distinti in campo umanitario e culturale. Infine nel 1993 è la volta dell’Associazione Anthropos, la cui finalità è di contribuire al rinnovamento culturale della società attraverso cicli annuali di seminari di formazione.

L’opera postuma

Mons. Francesco Pugliese muore il 7 dicembre 1997 lasciando il suo patrimonio librario alla Biblioteca Calabrese di Soriano e al Seminario di Catanzaro. A distanza di vent’anni viene dato alle stampe un suo scritto, curato dal dott. Luciano del Vecchio, dal titolo Tropea nell’età di don Francesco Mottola, un modello, ma soprattutto un amico per il Teologo. Il testo, suddiviso in tre sezioni (i primi quindici anni del Novecento, il periodo fra le due guerre ed il post-bellico fino alla fine degli anni ’60) offre uno spaccato lucido della società tropeana, delle vicende economiche, sociali, politiche, religiose che si susseguono nel corso della vita del Servo di Dio. Quello che emerge è la preoccupazione per i diritti del popolo, vittima di una profonda diseguaglianza tra ceti e afflitto dalla miseria, una situazione che si protrae fino agli anni ’50 quando le condizioni mutano nel passare da un’economia prettamente agricolo-marinara a quella turistica, evento che coincide con la graduale decadenza e la scomparsa della classe nobiliare che fino ad allora aveva amministrato la città. Mons. Pugliese non si limita a descrivere i difetti di questa società in piena trasformazione, ma pone l’accento su personaggi che hanno dato lustro alla cittadinanza, primo fra tutti padre Mottola, e sull’associazionismo tanto attivo durante il ventennio fascista, quanto inesistente dopo la proclamazione della Repubblica, cosa che ha lasciato spazio all’individualismo e alla deriva morale di una Tropea incapace di affrontare i suoi stessi cambiamenti. Sarà per questo che si prodigherà fattivamente affinché le persone tornino a riunirsi e a fare rete in modo da elevare il livello culturale di una città, verso la quale prova un amore sincero ed assoluto.

foto di Saverio Caracciolo